
Il materiale più famoso, diffuso ed utilizzato nel mondo: la plastica. Come scrive un vecchio articolo di National Geographic “Abbiamo creato la plastica, ne siamo dipendenti. Adesso ci stiamo annegando”.
Basta fermarsi un secondo e guardarsi intorno, ovunque ci troviamo, quasi tutti gli oggetti che ci circondano sono fatti di plastica, ma come siamo arrivati a questo punto?
La prima plastica realizzata da combustibili fossili è stata inventata poco più di cento anni fa, diventando di uso comune in dopo la Seconda Guerra Mondiale, con decollo della sua produzione intorno al 1950. Oggi ci ritroviamo con 9,2 miliardi di tonnellate di materiale da gestire. Di questi, 6,3 miliardi di tonnellate diventano rifiuti che non arriveranno mai ad un bidone della raccolta differenziata1.
Si stima che entro il 2050 il peso delle plastiche presenti nei mari sarà superiore a quello dei pesci. Ogni anno finiscono negli oceani dalle 5 alle 13 tonnellate di plastica, arrivando ad oggi alla cifra totale di circa 150 milioni di tonnellate.
Questi numeri ci portano ad impatti ambientali senza precedenti in grado di distruggere completamente l’ambiente che ci circonda.
Gli animali possono facilmente restare impigliati o ingerire la plastica, diffusa sia sulla terra ferma che negli oceani, degradandone l’habitat ed esponendo gravemente le diverse forme di vita alle sostanze chimiche di questo materiale. Attenzione, perché quando parliamo di forme di vita facciamo riferimento anche a noi esseri umani. Solo una piccola quantità della plastica che compriamo e gettiamo quotidianamente viene riciclata, decomponendosi in microplastiche ed andando a finire nella dieta dei pesci, gli stessi che acquistiamo al supermercato, imballati a loro volta in involucri di plastica. Ma non è tutto, dobbiamo capire che la nostra salute è minacciata anche quando leggiamo che riciclare 1 milione di tonnellate di plastica equivale, in termini di emissioni di CO2, a togliere 1 milione di auto dalle strade.
Questo non è un problema che riguarda la parte marina, ma tutto l’ambiente che ci circonda: i dati forniti dallo studio “Nevica Plastica”, testimoniano che ogni anno sulle cime più alte d’Italia cadono 200 milioni di particelle, di cui 80 milioni sono microplastiche2.
Anche a livello economico stiamo tutti subendo le conseguenze di questo disastro ambientale, il costo stimato dei soli rifiuti marini infatti varia fra i 300 e i 700 milioni di euro3.
Un ultimo dato riguarda il cambiamento climatico. La plastica contribuisce in maniera drammatica all’emissione globale di sostanze inquinanti, una volta dispersa nell’ambiente infatti continua a produrre gas serra. Solo nel 2019 la produzione, l’incenerimento e lo smaltimento di questo materiale hanno aggiunto in atmosfera più di 850 milioni di tonnellate di CO2. Una quantità pari all’inquinamento di 189 nuovi impianti a carbone.


Riflessioni e soluzioni
Dati tutti questi problemi che la plastica ci sta creando, non significa che dobbiamo demonizzarla, non dobbiamo identificare in questo materiale così efficiente un nemico da abbattere, dobbiamo solamente imparare a gestirlo meglio. Il problema di fondo non è la plastica in sé, ma i materiali con cui la produciamo. Si dovrebbero produrre plastiche migliori composte, per esempio, con il Nylon biodegradabile, una nuova formula sviluppata dal Gruppo Rhodia-Solvay, che permette di realizzare capi rapidamente decomponibili quando vengono dismessi e portati in discarica. O ancora potremmo utilizzare plastiche realizzate con ECONYL®, una fibra tessile sintetica derivata dalla rigenerazione di polimeri di plastica riciclata, creata grazie al riciclo di reti da pesca abbandonate negli oceani, tappeti domestici, rifiuti plastici industriali, e scarti di tessuti utilizzati dall’industria tessile5.
Quello che possiamo fare individualmente è minimizzare l’utilizzo di materiali plastici come bottiglie, bicchieri, posate ecc… scegliendo materiali alternativi per gli stessi oggetti, oppure acquistando articoli realizzati con bioplastiche, potete trovare spunti interessanti in uno degli ultimi articoli usciti sul magazine di Komeroshi.
La plastica ci accompagna ogni giorno nelle nostre attività, impariamo quindi ad utilizzarla con prudenza e a scegliere i giusti materiali, dipende tutto da noi.

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