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Inquinamento degli imballaggi di plastica

Lorenzo Baronti 📝 Settembre 2020

Con il rapido sviluppo dell’e-commerce, l’inquinamento ambientale causato dagli imballaggi in plastica è in incrementato notevolmente.
Basti pensare come in soli 5 anni il volume di affari nel business delle consegne in Cina sia quasi raddoppiato, passando da 13,96 miliardi a 50,71 miliardi dal 2014 al 2018, con un conseguente aumento dell’uso di imballaggi plastici.
Secondo un recente studio pubblicato su “Nature”, le microplastiche, frammenti di plastica di dimensioni comprese tra 1 µm e 5 mm, possono essere generate da semplici gesti quotidiani come quando apriamo contenitori, imballaggi, nastri o tappi in plastica con le forbici o con le mani. Questi processi possono generare circa 0,46–250 microplastiche per centimetro di confezione a seconda dello spessore e della densità dei materiali plastici.
Quando apriamo un sacchetto di plastica, tagliamo o strappiamo un nastro sigillante per aprire un pacchetto o svitiamo il tappo di una bottiglia per bere produciamo inevitabilmente questi microscopici frammenti di plastica. Sebbene il loro livello di tossicità per l’uomo sia ancora oggetto di studio, le microplastiche sono state rilevate in quasi tutti ecosistemi acquatici e spesso vengono ingerite dagli organismi marini causando danni epatici e generando processi infiammatori.
Per far fronte a questo problema, sono necessarie nuove leggi che regolamentino l’uso degli imballaggi in plastica e provvedano alla sostituzione della plastica con materiali riciclati e meno inquinanti.

© Riproduzione Riservata – Komeroshi™ x Neap.tide

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