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L’inquinamento del web

Lorenzo Baronti 📝 Aprile 2021

Parlando di inquinamento, cambiamenti climatici ed emissioni di CO2, questa volta vogliamo trattare un tema che, seppur ancora poco conosciuto, sta diventando sempre più grande negli ultimi anni: l’inquinamento del web.

Ebbene sì, purtroppo anche internet inquina. Può sembrare strano ma l’elettricità necessaria a farci navigare sul web, a permetterci di mandare mail e messaggi, ha un costo non indifferente in termini di emissioni di CO2.

Tutte le informazioni che possiamo trovare online derivano all’origine dai così detti server, elementi informatici e di telecomunicazione costruiti per elaborare e gestire le informazioni su una rete. Queste componenti fondamentali per il web necessitano di un elevato dispendio energetico per funzionare: più dati devono elaborare, maggiore sarà l’energia elettrica richiesta. I server inoltre devono essere raffreddati tramite l’utilizzo di ventole, anch’esse alimentate con elettricità.

Il livello di inquinamento della navigazione su internet deriva anche dallo smaltimento di dispositivi elettronici come i server, che spesso sono costituiti da componenti difficili da riciclare oppure, come nella maggior parte dei casi, gli utenti stessi dei dispositivi elettronici non li differenziano correttamente.

La soluzione migliore ovviamente sarebbe assicurare ai server un efficientamento energetico totalmente soddisfatto da fonti di energia rinnovabili, una strategia ancora utopica. Molti colossi del web come Microsoft ed Apple stanno cominciando una lenta transizione verso fonti di approvvigionamento energetico pulite, ma la strada per raggiungere un livello di emissioni vicino allo 0 è ancora lunga.

Nel 2040 il settore digitale potrebbe essere causa del 14% delle emissioni globali di CO2. Per quanto sorprendente, si tratta di un dato che non deve stupirci se pensiamo che, come testimoniamo i numeri diffusi per la settimana europea per la riduzione dei rifiuti, una e-mail da 1 megabyte durante il suo il ciclo di vita totale emette 20g di CO2 (lo stesso quantitativo prodotto da una lampada accesa per 25 minuti) o che un semplice messaggio Whatsapp implica la produzione da 2 a 50 grammi di CO2 equivalente, mentre un post sui social può pesare fino a 100 grammi di CO2 se contiene video o molte fotografie1.

Inoltre Secondo il Global E-waste Monitor, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche generati a livello globale nel 2019 sono stati circa 53,6 milioni di tonnellate e nel 2030 supereranno 74 milioni di tonnellate, un aumento di quasi due milioni di tonnellate l’anno.

Karma Metrix ( https://www.avantgrade.com/certificazione-karma-metrix ) misura invece che il Ministero dell’Ambiente in Italia produce in un anno 250 kg di CO2, migliore della Francia (con un +82% rispetto alla media). Fa peggio di tutti la Germania con +137% di emissioni rispetto alla media e un totale di 455 kg, ovvero l’equivalente delle emissioni di CO2 per passeggero di un volo da Palermo a Berlino o di un viaggio in auto da Roma a Mosca2.

Ma come possiamo allora cercare di minimizzare l’impatto ambientale da questo punto di vista?

Dovremmo prima di tutto cercare di aumentare al massimo il ciclo di vita dei nostri prodotti elettronici, cercando di ripararli più a lungo possibile evitando di sostituirli al primo acciacco. L’aumento della vita utile del dispositivo digitale riduce infatti la necessità di nuova produzione e quindi la quantità di rifiuti prodotti che ne deriva.

Comprimere le dimensioni dei documenti che inviamo via e-mail per ridurre il peso del messaggio, archiviare i file su un hard disk anziché utilizzare l’archiviazione online e spegnere sempre il computer, scollegando i carica batterie una volta che hanno fatto il loro dovere, sono tutte buone pratiche per ridurre l’inquinamento dovuto all’immagazzinamento di informazione dei server

Possiamo anche evitare l’invio di e-mail superflue, facendo a meno di mettere in copia chi non serve: ogni destinatario aggiunto è un’altra e-mail che parte (e inquina), anche non iscriversi a troppe newsletter può essere utile, così come ripulire le mail indesiderate.

Non finiremo mai di ricordare che siamo noi i veri agenti del cambiamento, qualche consiglio in più lo trovate nella nostra guida su come smaltire correttamente i rifiuti, anche e soprattutto quelli elettronici.

Anche noi di Komeroshi ci stiamo impegnando a ridurre le emissioni prodotte dalle nostre attività digitali e dal nostro sito web: abbiamo infatti neutralizzato, grazie a CO2Web by Rete Clima, circa 34kg di CO2 pari al traffico annuale sul nostro sito. Come? Piantando due alberi in pieno centro a Milano, ognuno dei quali assorbe anidride carbonica e genera ossigeno.

© Riproduzione Riservata

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